American Sniper: Clint Eastwood non ne sbaglia uno

American Sniper: Il Film

Nel fare zapping sono capitato nei canali di Mediaset Premium e tempo 5 minuti sono rimasto agganciato ad American Sniper con Bradely Cooper, mi piacciono i film che raccontano storie vere, quella di Chris Kyle è una di quelle particolari che ti fanno pensare.

I temi legati alla guerra, indiretti come nel caso di questo film, sono tra i più delicati ed i registi americani li sanno davvero gestire bene, Clint Eastwood ha fatto un altro capolavoro, mettendo in risalto situazioni che esistono nel quotidiano, ma che rimangono nascoste tra le pieghe delle vite di chi ha vissuto in prima fila le guerre.

Le guerre non fanno morti solo sul campo, lo fanno anche nella mente dei soldati che per patriottismo, per fanatismo, per motivazioni personali, dopo aver partecipato ad un conflitto per anni, ma anche per molto meno, riportano traumi sia fisici che mentali.

In American Sniper il filo principale è questo, i danni provocati dalla guerra alle persone, non solo le ferite fisiche, ma tutto ciò che rimane nella testa, gli spari, la tensione delle missioni, la paura, il ricordo, lo stress psico fisico.

Bradley Cooper alias Chris Kyle che si trasforma, da attivo militare sul campo di guerra, ad “ameba” al momento di ogni ritorno a casa con la propria bellissima moglie e fantastici figli, una doppia personalità forzata che cambia nel momento in cui ci si trova sul punto di morte, quando si decide di dire basta e di tornare alla propria vita.

C’è chi come il soldato Kyle riesce a superare tutte le tragedie e le difficoltà e cerca di dare il proprio contributo a chi dalla guerra è rimasto segnato, che dona la sua vita, in tutti i sensi, per fare in modo che i reduci di guerra possano riprendere in mano la propria vita.

Chris Kyle è un mito, una leggenda, un eroe, ha combattutto per la propria patria e per i commilitoni che come lui hanno partecipato alle guerre in IRAQ, ha compattuto dentro e fuori il proprio paese.

Tornato a casa ha dovuto ricostruire la propria vita, cercando di cancellare le paure, le difficoltà di una vita fatta sul campo sempre sul filo del rasoio, come ha sempre difeso i propri compagni in guerra, riparte aiutando le persone che hanno subito gravi mutilazioni, ritrova la gioia di vivere la propria vita e la propria famiglia, ma la guerra non ti abbandona mai.

Kyle rimane vittima “in casa sua”, vittima di una delle tante persone che cerca di aiutare, una vittima che però permette di far capire quanto sia logorante e quanto segni per tutta la vita il partecipare ad una guerra dove ogni giorno si rischia di morire e spesso si muore anche tornando a casa segnati nel corpo e nelle mente.

Bradley Cooper è stato molto bravo con una interpretazione che per molti può sembrare semplice, ma ci vuole intensità e capacità di immedesimarsi nei “veri” soldati che hanno sofferto e soffrono ancora oggi di tutte le difficoltà che una guerra può generare più nell’animo che nel fisico.

Clint Eastwood non ha sbagliato nemmeno stavolta e con American Sniper porta un altra fetta di problematica quotidianità dell’america moderna.